Dott.ssa

Chiara Milani

Sono iscritta regolarmente all’Albo degli Psicologi della Toscana (n. 8914),

mi occupo di psicologia clinica, di psicoterapia cognitivo-comportamentale e di benessere psicofisico.

In libera professione lavoro con adulti e adolescenti ma mi occupo anche di prevenzione del benessere psicologico strutturando progetti in contesti sia pubblici che privati.
Aiuto le persone a costruire una strada alternativa, a trovare uno spazio di scelta e a riconquistare quella libertà che molto spesso viene a mancare quando si soffre.
Da qualche anno scrivo per la rivista Bambini e Genitori, una rivista etica che dà voce ad esperti per affrontare tematiche che possano sostenere il benessere delle famiglie.

Mi sono laureata con Lode in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Padova. Inoltre, mi sono specializzata con Lode in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale presso la scuola Studi Cognitivi di Firenze.

Credo nell’importanza di fornire un servizio sempre aggiornato e in linea con le più recenti scoperte scientifiche. Per questo motivo mi tengo costantemente informata attraverso corsi specifici e approfondimenti personali.

La mia filosofia: La mongolfiera col timone

Da piccola mi domandavo come fanno le mongolfiere a essere così ingombranti eppure così leggere.
Da grande ho scoperto che le mongolfiere hanno bisogno di lasciare a terra tutti i pesi e tutte le zavorre per poter volare.

Per questo motivo condivido spesso con i miei pazienti la metafora della “mongolfiera col timone“.

Capita spesso nella vita di avere zavorre di cui non riusciamo a liberarci.
Possono essere preoccupazioni, conflitti, esperienze dolorose, pensieri…

Alla mongolfiera, però, non basta liberarsi dai pesi. Serve anche un po’ di calore e un buon vento che la direzioni.
Anche nella vita, in effetti, è importante fidarsi delle buone correnti e in questo senso il terapeuta può rappresentare un vento sicuro da utilizzare per rimanere in volo.

Tuttavia la mongolfiera, così come è stata pensata, non può avere destinazioni.
Può solo lasciarsi guidare dal vento e sperare di incontrare buone correnti. Il suo volo per questo è detto “volo passivo”.

Ma senza un timone, in balia del vento, non si corre il rischio di sbagliare strada?

Non credo che nella vita si debbano per forza avere delle destinazioni. Credo però che occorra essere ben equipaggiati per avere la libertà di scegliere che direzione prendere.

Per questo motivo io e i miei pazienti non lavoriamo solo per abbandonare i pesi ma anche, e soprattutto, per riprendere il comando del timone. Il prima e il meglio possibile.